A cabbit, a cabbit, a cat and a rabbit.
Can't mate. Did you think they can?
The scientists quail at hearing such tales
About tailless cats from Man!
Il Gatto del Cheshire popola il mio immaginario da tempi immemori, la folgarazione a cinque anni, quando mi regalarono Alice in Wonderland illustrato da John Tenniel. Ovviamente guardavo solo le immagini...Ho sempre voluto il Cheshire Cat come gatto domestico.
Jorge Luis Borges, nel suo Libro degli esseri immaginari, scrive di questi gatti misteriosi, parenti anche dei gatti di Kilkenny: " In inglese esiste l'espressione "grin like a Cheshire cat" ("sorridere sardonicamente come un gatto del Cheshire"). Sono state proposte varie spiegazioni. Una sarebbe che nel Cheshire si vendevano formaggi a forma di gatto che ride. Un'altra che, siccome il Cheshire è una contea palatina o un earldom, tale distinzione nobiliare avrebbe provocato l'ilarità dei gatti. Un'altra ancora che un certo Caterling, guardaboschi al tempo di Riccardo III, sorrideva ferocemente quando si batteva con i bracconieri. Nel romanzo onirico Alice in Wonderland, pubblicato nel 1865, Lewis Carroll concesse al gatto del Cheshire il dono di scomparire gradualmente fino a non lasciare altro che il sorriso, senza denti e senza bocca. Dei gatti di Kilkenny si dice che litigassero furiosamente e si divorassero lasciando solo le code. Il racconto è del Settecento."
Sembra che in Inghilterra esistano diverse specie di gatto quasi mitologiche. Virginia Woolf, nel libro Una stanza tutta per sé, riferisce di un certo gatto dell'isola di Man : " (...) fui costretta a giustificare la mia risata indicando il gatto dell'isola di Man, il quale in verità appariva davvero un po' assurdo, povera bestia, senza la coda, nel bel mezzo del prato. Era davvero nato così oppure aveva perso la coda in un incidente? Il gatto senza coda è più raro di quanto non si creda, nonostante si dica che alcuni esistono nell'isola di Man. È un animale bizzarro, più originale che bello. È strano quanto una coda possa fare differenza."
Nella sua pubblicazione An Historical and Statistical Account of the Isle of Man, del 1854, John Train descrive l'esistenza di un cabbit, un incrocio tra una gatta e un coniglio, suggerendo che la mamma era un Manx.
Se non troverò un Cheshire Cat, adotterò un Manx.
Nessun commento:
Posta un commento