Ultimamente non sono mai pronta.
Nuoto in me stessa, in tondo, in tondo.
Un movimento che mi lascia il cervello confuso e dolente.
Mi sveglio in un prato, indosso un cappuccio con orecchie da tigrotto.
I capelli corti e scompigliati, sembro un bambino assonnato.
Il sole bollente mi lecca il viso, mi nascondo nell'erba, infastidita;
dopo pochi minuti mi riaddormento tranquilla, cullata dal suono della plastica abbandonata attorno a me, che rotola musicalmente al vento.